Giornate europee dell’abitare collaborativo

Nata in Olanda nel 2009 come “Giornata delle Comunità Intenzionali”, l’iniziativa si estende a livello europeo a partire dal 2013 grazie all’associazione francese Habitat Partecipatif, e si trasforma in un insieme di eventi che le realtà partecipanti organizzano nel corso del mese di Maggio o Settembre, aprendo le porte della propria esperienza a tutti.

 

Per “abitare collaborativo” infatti non si intende solo la coabitazione, ma una condivisione più ampia delle relazioni, delle decisioni, degli spazi, delle risorse e del tempo libero all’insegna di uno stare insieme più ecologico, solidale e partecipato.

 

L’occasione dà sia l’opportunità agli interessati di visitare delle esperienze di vita collaborativa;

Sia alle comunità di valorizzare il proprio operato facendo rete, contribuendo così allo sviluppo globale dell’abitare partecipativo;

Sia ai gruppi in formazione di trovare nuovi aderenti al loro progetto.

E dà a tutti l’opportunità di sperimentare che “vivere altrimenti” è possibile.

Negli ultimi anni sono sempre di più i paesi e le comunità europee che aderiscono all’iniziativa, compresa l’Italia, che dal 2016 con la RIVE e la Rete Italiana Cohousing, grazie al coordinamento dei volontari di CoAbitare, contribuisce all’impegno di rendere questo evento una celebrazione ufficiale a livello europeo.

 

L’occasione dà l’opportunità:

  • agli interessati di visitare delle esperienze di vita collaborativa;
  • alle comunità di valorizzare il proprio operato facendo rete, contribuendo così allo sviluppo globale dell’abitare partecipativo;
  • ai gruppi in formazione di trovare nuovi aderenti al loro progetto.
  • a tutti di sperimentare che “vivere altrimenti” è possibile.

 

AbiTO – Abitare Solidale Torino

Il progetto AbiTO – Abitare Solidale Torino promuove la coabitazione solidale come risposta concreta alle difficoltà legate all’emergenza abitativa e come occasione per favorire la costruzione di legami comunitari. Esso prevede l’attivazione di coabitazioni tra persone residenti e chi è alla ricerca di una soluzione abitativa, con particolare attenzione alle persone in situazioni di fragilità.

Il progetto si rivolge, ad esempio, agli anziani che vivono in solitudine, a chi fatica a sostenere il crescente costo delle utenze, a stranieri e richiedenti asilo spesso esclusi dal mercato immobiliare, e a persone con disabilità lievi o pensioni di invalidità, per le quali le tradizionali soluzioni in affitto sul libero mercato sono escluse a priori.

AbiTO propone un modello in cui la coabitazione si basa su un rapporto di scambio: chi offre ospitalità (in un alloggio dotato di una stanza in più) può ricevere compagnia, supporto nelle attività quotidiane o un contributo alle spese domestiche, in base alle possibilità economiche e agli accordi tra le parti stabiliti di volta in volta.

In collaborazione con i Servizi Sociali, il team di AbiTO analizza le richieste di adesione, approfondisce il profilo dei partecipanti, organizza incontri per facilitare l’incontro tra persone compatibili e fornisce supporto continuo durante tutta la convivenza. Ogni coabitazione è costruita su misura, tenendo conto delle esigenze, aspettative, abitudini e preferenze di ciascun partecipante.

Il percorso prevede un periodo di prova iniziale di un mese, seguito dalla firma di un patto abitativo, rinnovabile o revocabile in caso di cambiamenti nelle necessità o di difficoltà nella convivenza.

AbiTO ripensa la casa come un luogo di condivisione e mutuo aiuto, dove chi ospita trova nuovi stimoli e relazioni, mentre chi viene ospitato può accedere a un ambiente accogliente e sostenibile, mantenendo la propria autonomia.

Il progetto, portato avanti dal partenariato delle associazioni Casematte, CoAbitare e Auser Abitare Solidale, è Supportato dalla Città di Torino all’interno del PIS (Piano di Integrazione Sociale).

Per informazioni, chiamare il n° 335 6852161

 

Chiacchiere sul cohousing

Dal 2019, a seguito alle richieste giunte via mail e allo sportello e con l’intenzione di diffondere iniziative o far conoscere le persone, si è stabilito di organizzare momenti di confronto presso i Laboratori di via Baltea che generosamente ci ospitano. Sono stati nominati “Chiacchiere sul cohousing”.

Sono appuntamenti pubblici organizzati sotto forma di aperitivi e piccoli eventi o presentazioni si susseguono in funzione della disponibilità dei soci più attivi e della presenza di particolari progetti o avvenimenti.

Fondazione di Comunità Porta Palazzo

CoAbitare e il cohousing numerozero sono tra i fondatori della Fondazione di Comunità Porta Palazzo, costituitasi legalmente il 2 novembre 2020.

Nel processo di evoluzione del quartiere di Porta Palazzo e Aurora, caratterizzato dalle sponde della Dora e dalle voci di chi lavora nel mercato all’aperto più grande d’Europa, è nata la volontà di disegnare un nuovo protagonismo che parta e dalle persone e dalle realtà che lo vivono e abitano. Questa volontà ha dato vita al processo di costituzione di una Fondazione di comunità, capace di agire dal basso nella trasformazione del quartiere, attraverso la mobilitazione delle risorse materiali e immateriali presenti.

Porta Palazzo nel tempo ha acquisito un particolare valore culturale e sociale, che si esprime nella rete di relazioni e nell’agire quotidiano di tanti piccoli soggetti che, nelle loro diversità, generano l’essenza del luogo stesso. Dal riconoscimento del valore di queste relazioni è nato il percorso condiviso per la costituzione della Fondazione di Comunità di Porta Palazzo.

La Fondazione agisce per migliorare la qualità della vita di chi abita, opera e frequenta Porta

Palazzo promuovendo nel quartiere bellezza, equità, libertà, coesione sociale, pari opportunità, solidarietà e responsabilità sociale attraverso l’attenzione agli aspetti economici e sociali, ai legami relazionali, all’arte e alla cultura, all’istruzione, all’ambiente e agli spazi pubblici.