
di Francesco Massoni
tratto da http://canali.libero.it/affaritaliani/Rubriche/Belvedere/belvedere2605.html
La sfera etica e il mondo delle costruzioni non sembrano andare d’accordo, o non sempre, almeno in Italia. Innumerevoli gli abusi, gli scempi architettonici e ambientali. Molte le questioni spinose che assillano pubblici amministratori, architetti e privati imprenditori impegnati a ridisegnare città, quartieri, edifici, magari secondo i criteri dello sviluppo sostenibile. Se pensiamo che, in Europa, il consumo di energia da parte delle abitazioni sfiora il 40% del totale, allora possiamo comprendere quanto un’architettura e un’edilizia ‘ecoresponsabili’ possano contribuire a migliorare la gestione e il risparmio delle risorse ambientali, in conformità con l’imminente varo della direttiva europea in materia. Questi e altri temi, riguardanti il presente e il futuro del costruire, sono stati affrontati nel corso dell’incontro ‘Immobiliarmente etici. L’etica fra territorio, immobili e finanza’, promosso da Alite Re, neonata società di property e asset management ‘ad alto profilo etico’, e svoltosi a Fieramilano nel quadro della terza edizione di Eire - Expo Italia Real Estate. Tra i partecipanti, l’assessore al territorio e urbanistica della Regione Lombardia, Davide Boni, che ha osservato come si debba puntare sull’abbattimento del vecchio e la costruzione del nuovo, meno onerosa. Ma per fare questo, occorre usare la leva fiscale come stimolo al costruire etico e sostenibile, per un rinnovamento da realizzarsi secondo un processo graduale. “Per quanto riguarda Milano - ha inoltre precisato -, sono un convinto assertore della permanenza dei suoi segni identitari. Non vorrei che diventasse una nuova Singapore, irta di grattacieli”.
Magari sull’esempio di Londra o Barcellona, capitali del trend ecosostenibile, che il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta, ha chiamato in causa per la loro capacità di ottimizzare i consumi energetici e di minimizzare l’impatto ambientale, ricordando che “in Inghilterra, le emissioni di anidride carbonica sono state abbattute del 20% dal varo del protocollo di Kyoto, mentre, in Italia, sono cresciute del 13%”. Interessante il caso di Bolzano, leader nello sviluppo di un’architettura ecocompatibile, che consuma 1/3 di energia in meno rispetto ad altre città, come Milano o Palermo. “Per fare crescere un mercato virtuoso e rispettoso dell’ambiente occorre promuovere una ampia concertazione fra le parti”, ha aggiunto Gualtiero Tamburini, presidente di Assoimmobiliare.
E gli architetti? Massimiliano Fuksas, autore della nuova area fieristica di Rho, ha partecipato con un contributo video, dichiarando: “Per quel che riguarda l’architettura, possiamo dire che le cose stanno migliorando, grazie ai pannelli fotovoltaici, al riciclo dell’acqua, alle pompe a calore”. Ma ha poi denunciato i guasti provocati in Italia negli ultimi trent’anni, concludendo: “Non credo più ai politici né all’opinione pubblica. Etico deve essere, prima di tutto, chi progetta”.
In attesa di nuovi sviluppi, consoliamoci con un sogno che proviene dalla Danimarca: l’utopica ‘H2PIA’, la prima città a idrogeno, la cui unità pilota dovrebbe essere costruita entro la prossima estate. Il concept, mostrato durante l’incontro, è firmato dal gruppo di architetti How2Live.
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