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Qualche regola

La Banca del Tempo si basa sullo scambio, cioè si dà per ricevere, si chiede tempo per restituirlo, infatti il proprio “conto corrente” deve tendere ad avere saldo zero.

Non si tratta dunque di volontariato, ove i volontari offrono tempo per loro attività ad utenti che ne usufruiscono, nè di assistenzialismo nei confronti di persone più fragili.

Si parla di reciprocità indiretta, ogni scambio accende debiti e crediti in tempo nei confronti della Banca, non del singolo interessato. Ciò significa che se Maria tiene il bambino di Anna per 2 ore, il credito registrato nel conto corrente di chi ha offerto la prestazione non dovrà necessariamente essere “speso” nei confronti della stessa persona, ma nei confronti di qualsiasi aderente. Allo stesso modo si potrà rientrare dal debito offrendo prestazioni ad altri aderenti.

Il tempo di tutti vale uguale, qualsiasi siano le competenze e le capacità messe in campo e nel “patrimonio” della banca: l’ora data da un informatico o di un grafico non vale di più (nè di meno) di quella data dalla signora che insegna a cucire gli orli ai pantaloni. È una banca, ma non ci sono gli interessi nè il tempo “depositato” si svaluta: un’ora data oggi non diventa un’ora e un quarto tra sei mesi.

partecipare è semplice: vai qui

 
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